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Dott.ssa Silvia Poggi Omeopata Milano


Omeopatia: che cos’è

L’omeopatia è una delle più note e controverse terapie alternative. All’interno dell’ampio panorama dei rimedi naturali attualmente conosciuti, questa specifica soluzione incontra il favore di molti, così come un ampio ventaglio di critiche. Opportuno quindi conoscere innanzitutto la materia e capirne i concetti di base.

Capire l’omeopatia vuol dire in primo luogo comprendere i meccanismi che ne regolano l’attività, a prescindere dalla propria posizione in merito. Un principio governa su tutti la pratica omeopatica, quello noto come “il simile ha ragione del simile”. Una sorta di precetto derivato dall’origine greca del nome, composta dalle parole “omòios” (simile) e “pathos” (malattia).

Come funziona


Il primo a trattare in maniera organica e organizzata il tema della cura omeopatica è stato un tedesco, il Dr. Samuel Hahnemann, con la pubblicazione nel 1810 del libro “Organon of medical art”. Alla base della tecnica il principio di riproduzione dei sintomi, con il farmaco omeopatico che punta quindi a replicare la “sintomatologia” manifestata da un soggetto sano.

Un approccio olistico è infine alla base della pratica omeopatica, con il corpo e la mente visti come parte di un’entità unica e indivisibile.

Uno degli aspetti più importanti da considerare quando si parla di ricorso all’omeopatia consiste nell’affidarsi a un medico omeopata preparato su ENTRAMBI I FRONTI, quello della medicina tradizionale come dei trattamenti omeopatici. Questo in quanto la pratica omeopatica necessita in primo luogo di un approccio specifico, che varia da persona a persona.

Ognuno ha un suo personale modo di rispondere ai trattamenti medici, siano essi tradizionali o frutto di tecniche alternative. L’omeopatia inoltre si basa sul principio del “simile ha ragione del simile”, quindi individuare le caratteristiche del paziente e la sua capacità di risposta alle terapie si dimostra essenziale.

Si procede somministrando al paziente una dose diluita di principio attivo si cerca indurre appunto una reazione “simile a quella riscontrabile in un soggetto sano”. Agendo in sostanza più come un vaccino che come un normale farmaco antibiotico, l’omeopatia punta a stimolare la reazione del sistema immunitario inducendo una fisiologica e naturale guarigione da parte dell’organismo del malato.

Spesso si parla dell' Omeopatia screditandone l' efficacia e la valenza scientifica. In realtà, come medico, soprattutto per quanto riguarda le patologie croniche, io seguo il miglioramento/guarigione dei miei pazienti servendomi di analisi mediche e degli strumenti diagnostici propri della Medicina convenzionale ( Ecografie, RMN ecc.).

Anche un processo infettivo acuto, se ben diagnosticato, è spesso possibile portarlo a risoluzione con il solo utilizzo di farmaci Omeopatici in tempi brevissimi, assolutamente sovrapponibili, se non migliori, a quelli utilizzati dalla Medicina Allopatica, non tralasciando però mai, in primis, la salvaguardia della salute e dei rischi del paziente.

Per innescare il processo di guarigione, soprattutto nelle patologie croniche, si dovrà avere cura di approfondire anche l’aspetto psicologico del paziente, analizzandone caratteristiche come l’emotività e come queste influiscano sulle capacità di recupero.

Trattasi quindi di un approccio orientato al riequilibrio dell’energia vitale dell’individuo.